Automotive: il futuro è oggi. Forse

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Guida autonoma, veicoli ad energia elettrica e shared mobility: il futuro dell’Automotive è oggi. Prosegue infatti l’innovazione digitale del settore, proiettando scenari inimmaginabili soltanto pochi anni fa, grazie a nuove tecnologie che stanno rivoluzionando completamente il modo di guidare e l’industria dell’Automotive così come l’abbiamo conosciuta fino ad ora, tanto che la mobilità stessa, attualmente, si sta muovendo su tre direttrici, secondo lo studio “Ipsos Automotive Navigator” realizzato per il ciclo Future of Mobility, infatti, che traccia scenari da fantascienza: veicoli senza conducente, veicoli elettrici e shared mobility.

L’esempio è quello di un’applicazione sullo smartphone che permetterà di chiamare un taxi senza conducente che, una volta terminata la corsa, tornerà autonomamente al più vicino caricatore wireless, per rifornirsi di energia elettrica in modo da essere pronto per la corsa successiva.

Ma i consumatori sono pronti per il futuro? Dallo studio, in realtà, emergono aperture con riserva, a seconda delle proposte. Ad esempio la perplessità maggiore da parte dei consumatori riguarda la guida autonoma, visto che la sicurezza di questi veicoli probabilmente non è ancora stata raggiunta fino in fondo, senza contare che in pochi sarebbero disposti ad acquistare un’auto a guida autonoma per uso privato, considerandola invece legata ad una dimensione di tipo commerciale o di sharing. 

Per quanto riguarda le auto elettriche, il mercato appare aperto all’acquisto, ma a due condizioni fondamentali perché se, da un lato, è vero che i consumatori apprezzano il minore impatto ambientale oltre alla riduzione dei costi, dall’altro invece non convincono ancora i range di guida limitati e, soprattutto, le infrastrutture di ricarica che sembrano ancora poco sviluppate per un investimento di questo genere. In questo senso è evidente che l’intervento pubblico sia non solo necessario, ma determinante se non addirittura obbligato per lo sviluppo del comparto relativo alla mobilità elettrica. Lo dimostra il mercato norvegese, dove più della metà delle nuove auto vendute sono elettriche o ibride: la Norvegia, infatti, ha deciso non solo di incentivare l’acquisto di auto elettriche, ma anche di investire sullo sviluppo delle infrastrutture per la ricarica. 

La shared mobility, infine, è quella che più facilmente si sta affermando, tanto che nell’ultimo anno un utente su tre ha utilizzato servizi di condivisione, nonostante le enormi differenze sia a livello geografico che anagrafico (più della metà è compreso in un’età tra i 18 e i 34 anni).