L’Europa è pronta a staccare la spina alle auto elettriche cinesi. È una vera e propria guerra commerciale quella che si profila all’orizzonte tra Bruxelles e Pechino, rea – secondo l’UE – di erogare sussidi pubblici alle proprie case automobilistiche sotto forma di dumping, ovvero una pratica di vendita in perdita fatta per mettere in difficoltà i concorrenti e alterando così la concorrenza sul mercato. Tanto che la Commissione UE ha annunciato l’apertura di un’inchiesta ad hoc sulle auto cinesi, proprio per verificarlo. Se così fosse l’Europa sarebbe pronta ad introdurre dazi sull’importazione di auto dalla Cina, uno spauracchio che a Pechino non è stato certamente accolto con entusiasmo ma, nello stesso tempo, anche la risposta del governo cinese non si è fatta attendere: «Si tratta di un palese atto protezionistico, che interromperà e distorcerà gravemente la catena di fornitura globale dell’industria automobilistica, anche nell’Ue, e avrà un impatto negativo sulle relazioni economiche e commerciali fra i due blocchi», ha fatto sapere con una nota ufficiale il ministero del Commercio cinese.
Tuttavia i dati dimostrano che i mercati globali sono invasi da auto elettriche cinesi particolarmente economiche. Il loro prezzo, però, sarebbe tenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali e sarebbe proprio questo a provocare distorsioni di mercato. Nonostante la filiera dell’elettrificazione della mobilità, dalla raffinazione del litio alle batterie, abbia permesso alla Cina di crescere enormemente nel settore dell’auto elettrica, attirando sul proprio territorio anche grandi brand europei come Bmw e Volkswagen o americani come Tesla, Pechino ha necessità di esportare le proprie auto elettriche nel nostro continente, a causa del crollo della domanda interna.
«Oggi – scrive Wired – le case automobilistiche cinesi non hanno ancora conquistato una quota di mercato importante in Europa, ma le idee espansionistiche delle case automobilistiche di Pechino potrebbero presto cambiare le carte in tavola». Secondo i dati raccolti dalla China Passenger Car Association, infatti, le esportazioni delle auto cinesi sono aumentate del 31% ad agosto. Dall’altra parte per la Commissione, poi, la quota di veicoli elettrici cinesi venduti nell’Unione europea è salita all’8% e potrebbe quasi raddoppiare nel 2025. Il tutto a prezzi in media più bassi del 20% rispetto a quelli praticati dai concorrenti europei.
«Ecco perché – conclude Wired – l’esecutivo europeo potrebbe alzare l’attuale aliquota standard europea sulle importazioni di automobili, ferma a un vantaggioso 10%».
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