È un pilastro dell’economia globale, con impatti significativi sul PIL, sull’occupazione e sulla catena di approvvigionamento. Il suo ruolo, infatti, non si limita alla produzione di veicoli, ma si estende a una vasta rete di settori e attività correlate. Tanto che, al 30 settembre 2024, l’industria automobilistica italiana impatta sul PIL per una quota stimata tra il 5% e il 5,2%. L’industria automobilistica insomma, da decenni, gioca un ruolo cruciale in Italia come nell’economia globale.
Italia
Nel nostro Paese il settore impiega circa 270.000 persone, direttamente e indirettamente coinvolte nella produzione di automobili e componentistica, nonché nelle attività di vendita, manutenzione e servizi legati all’automobile. Questi dati sottolineano l’importanza dell’industria automobilistica per l’economia nazionale, anche se il suo peso è ben inferiore rispetto ad altre nazioni come la Germania, dove il comparto rappresenta una quota più rilevante del PIL.
La crisi delle materie prime e le difficoltà economiche legate alla transizione verso veicoli elettrici e a basse emissioni, ha portato un po’ ovunque a una contrazione del mercato automobilistico nei primi mesi del 2024, con un calo delle immatricolazioni e una preoccupazione per l’occupazione futura, specie considerando i cambiamenti tecnologici previsti per i prossimi anni.
Potenze automobilistiche
Paesi come Stati Uniti, Germania, Giappone e Cina sono tra i principali produttori di automobili al mondo e il loro PIL è profondamente influenzato dalle attività legate all’industria automobilistica e anche qui nel 2024 l’impatto dell’industria automobilistica varia significativamente, a causa delle diverse dinamiche economiche e di mercato.
Germania
Qui l’industria automobilistica riveste un’importanza cruciale, contribuendo tradizionalmente tra il 5% e il 7% del PIL. Tuttavia, il settore è in crisi a causa di un rallentamento della domanda, specialmente di veicoli a combustione interna, e di difficoltà nella transizione verso i veicoli elettrici, in cui i produttori locali sono superati da concorrenti internazionali. La Germania affronta anche un crollo nelle esportazioni, specialmente verso la Cina, e le fabbriche lavorano spesso al di sotto della capacità ottimale, come nel caso di Volkswagen e Mercedes
Stati Uniti
Il peso dell’industria automobilistica è intorno al 3-3,5% del PIL e tende a rimanere stabile grazie alla produzione interna sostenuta e alla domanda di veicoli leggeri. Gli Stati Uniti stanno assistendo a un’espansione nella produzione di veicoli elettrici, con investimenti significativi sia da produttori nazionali che internazionali. Tuttavia, le recenti tensioni nelle catene di fornitura e gli scioperi nel settore automobilistico potrebbero influenzare negativamente il PIL a breve termine
Cina
In Cina l’industria automobilistica contribuisce tra il 7% e l’8% del PIL, giocando un ruolo essenziale nella crescita economica del paese. La Cina sta dominando il mercato dei veicoli elettrici grazie alle politiche governative di incentivazione, alla produzione interna competitiva e al crescente interesse per veicoli sostenibili. La transizione verso i veicoli elettrici ha reso più difficile per i produttori esteri, come quelli tedeschi, mantenere le proprie quote di mercato in Cina.
Catena di Approvvigionamento
Un aspetto spesso sottovalutato dell’industria automobilistica è la complessa catena di approvvigionamento che supporta la produzione di veicoli, che coinvolge una vasta rete di fornitori che forniscono componenti, materiali e servizi necessari per la produzione di automobili: l’industria metallurgica, elettronica, chimica e dei servizi sono tutti parte integrante della catena di approvvigionamento dell’industria automobilistica.
La salute e la stabilità di questa catena sono cruciali per il successo dell’intera industria, e qualsiasi interruzione può avere effetti significativi sull’intera industria e sull’economia in generale.
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