Auto ibride plug-in: la virtù sta nel mezzo.

In medio virtus. Ovvero dell’arte del compromesso. Insomma, dovendo cambiare auto, cosa scegliere tra elettrico o plug-in, anche alla luce del fatto che dal 2035 i motori termici saranno fuori produzione? Luciano Pace, Co. Founder&Innovation Manager di Carsoon, ha già provato a dare una risposta nei blog precedenti: «La scelta migliore da fare – aveva detto – sarebbe quella di indirizzarsi all’acquisto di un’auto elettrica, anche se modelli e strutture devono ancora essere migliorate e andare a regime.

Attualmente, ad esempio, permangono perplessità sulla difficoltà di rifornimento, visto che la rete di distribuzione delle colonnine elettriche non è omogeneo a livello regionale, né tantomeno nazionale, e non consente quindi l’autonomia necessaria alla libertà di movimento, che da sempre è il grande punto di forza dell’automobile tradizionale». Ma anche perchè l’auto elettrica, oggi, non è ancora per tutti: «I costi, infatti, sono molto elevati – conferma Pace – Ma bisogna guardare con grande fiducia allo sviluppo di queste automobili, alla forza della tecnologia e soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica: in questo senso la ricerca sta facendo enormi progressi nella tecnologia relativa all’asfalto a induzione, che di fatto è già praticamente pronto».


Allora, in attesa che l’innovazione tecnologica maturi, ecco come la “Virtù sta nel mezzo”: «Per adesso – aveva concluso Pace – un’ottima soluzione di compromesso è rappresentata dal Plug-in, cioè auto ibride tra il termico e l’elettrico, che appare come una tappa di passaggio verso il futuro».


Ma di che cosa si tratta esattamente? Le auto plug-in sono auto ibride, che uniscono due tecnologie – quella termica e quella elettrica – abbinando un motore termico ad una batteria.
La batteria si ricarica durante le fasi di rilascio dell’acceleratore tuttavia, vista la capacità limitata della pila, questo sistema non è sufficiente, perciò le ibride plug-in si alimentano anche dalle colonnine di ricarica e, generalmente, non accettano più di 7,4 kW in entrata.


Stando ai dati delle immatricolazioni del secondo trimestre 2022 in Europa, attualmente le ibride plug-in rappresentano l’8,7%: nel complesso la crescita delle plug-in è stata a lungo sovrapponibile a quella delle auto elettriche, che poi però hanno accelerato toccando il 9,9% di immatricolazioni.


Come già accennato, il principale vantaggio delle plug-in è senza dubbio la non-dipendenza dalle colonnine pubbliche, ma il costo ancora molto elevato inibisce parecchi potenziali acquirenti.