E adesso quale auto compro? Già, perché la recente approvazione da parte dell’Unione europea del pacchetto “Fit For 55” ha sparigliato, e non poco, le carte di produttori e consumatori. Se, infatti, fino a qualche mese fa il mercato propendeva per l’ibrido, oggi invece la scadenza fissata dall’Europa al 2035 ha incrinato molte certezze.
È vero, la strada verso verso il 100% di vetture elettriche è, dunque, tracciata, ma restano numerose le incognite e le perplessità che permangono soprattutto tra gli addetti del settore, anche a causa di variabili imponderabili come dimostrano gli anni recenti: dal Covid alla crisi dei microprocessori, dalla guerra in Ucraina alla corsa verso le zero emissioni, fino al vertiginoso aumento dei carburanti, la serie di eventi che ha funestato gli obiettivi industriali e di mercato potrebbero avere ulteriori e imprevedibili conseguenze nel medio-lungo termine.
Eppure il Parlamento europeo non ha voluto sentire ragioni, nemmeno quelle di Acea, l’organizzazione che rappresenta i costruttori automobilistici europei, che si era fortemente esposta per inserire almeno una deroga del 10%, riservata agli altri carburanti, soprattutto quelli sintetici. Anche in questo caso il confronto si era chiuso con un nulla di fatto: dal 2035 non solo non potranno più essere prodotti modelli a benzina e gasolio, ma anche Gpl o metano qualunque altro tipo di soluzione ibrida, che paradossalmente oggi rappresenta la soluzione più richiesta nei principali mercati europei.
E qui entra in gioco il consumatore che deve cambiare auto: quale modello acquistare adesso? «La scelta migliore da fare – ha spiegato Luciano Pace, Co. Founder&Innovation Manager di Carsoon – sarebbe quella di indirizzarsi all’acquisto di un’auto elettrica, anche se modelli e strutture devono ancora essere migliorate e andare a regime».
Ad esempio le difficoltà di rifornimento, visto che la rete di distribuzione delle colonnine elettriche non è omogeneo a livello regionale, né tantomeno nazionale, e non consente quindi l’autonomia necessaria alla libertà di movimento, che da sempre è il grande punto di forza dell’automobile tradizionale. Senza dimenticare che l’auto elettrica, oggi, non è per tutti: «I costi, infatti, sono molto elevati – conferma Pace – Ma bisogna guardare con grande fiducia allo sviluppo di queste automobili, alla forza della tecnologia e soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica: in questo senso la ricerca sta facendo enormi progressi nella tecnologia relativa all’asfalto a induzione, che di fatto è già praticamente pronto».
Con l’asfalto a induzione, infatti, si potrebbe viaggiare senza sosta, visto che la ricarica sarebbe generata proprio a contatto con la strada stessa. «È da questi fattori che dipenderà il cambiamento della mobilità – ha concluso Pace – Per adesso un’ottima soluzione di compromesso è rappresentata dal Plug-in, ibride tra il termico e l’elettrico, che appare come una tappa di passaggio verso il futuro».
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