ECCO “GIPAVE”, L’ASFALTO GREEN DEL FUTURO.

Gipave l'asfalto green del futuro

Riciclato o a induzione l’asfalto del futuro è green.

Iterchimica, un’azienda italiana leader nel settore degli additivi per asfalto ecosostenibili, ha recentemente lanciato “Gipave“, un asfalto al grafene che promette di ridurre le emissioni di CO2 e i consumi energetici.

COS’É “GIPAVE”?

Nello specifico si tratta di un supermodificante polimerico di ultima generazione a base di grafene e plastiche “dure”, progettato per la costruzione e manutenzione di pavimentazioni stradali durature ed ecosostenibili.

Secondo Iterchimica le plastiche normalmente destinate agli impianti di termovalorizzazione (definite dure) possono essere riciclate e riutilizzate nei successivi cicli produttivi, creando valore nel lungo periodo.

“Gipave”, infatti, raddoppia la durata delle pavimentazioni stradali, ne migliora le proprietà meccaniche, le prestazioni strutturali, specialmente la resistenza. Inoltre riduce i costi di manutenzione e le rende riciclabili all’infinito, mettendo in pratica un modello di economia circolare a basso impatto ambientale.

Insomma si tratta di un asfalto riciclato per il 70%, la cui durata è superiore fino al 75% in più rispetto alle pavimentazioni tradizionali.

È stato calcolato, inoltre, che sulla Milano-Torino la realizzazione di questi 250 km permetterà di:

  1. ridurre i consumi energetici di circa 90 milioni di kW/h (-30%)
  2. abbattere 18.350 tonnellate di CO2 equivalenti (-38,5)
  3. risparmiare quasi 23.000 tonnellate di bitume e circa 480.000 tonnellate di materie prime (-40%)
  4. riutilizzare circa 15.000 tonnellate di plastiche dure

COS’ALTRO BOLLE IN PENTOLA?

L’asfalto green è soltanto uno dei due progetti italiani avanzati a livello di infrastrutture per la transizione ecologica, in via di sperimentazione.

L’altro, infatti, è quello di un asfalto a induzione dinamica che permette la ricarica delle batterie delle auto elettriche. Progetto che è già partito sulla Brebemi, l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano.

Proprio la società Autostrada A35 Brebemi-Aleatica ha presentato a Bruxelles il progetto “Arena Futuro”, nell’ambito di un summit di Asecap (Associazione Europea delle Società Autostradali).

Gestisce 88 mila chilometri di strade a pedaggio in ventidue paesi europei, in cui si è parlato diffusamente della decarbonizzazione.

Proprio in questo contesto A35 Brebemi-Aleatica ha presentato il progetto all’interno del panel “Elettrificazione delle autostrade, una delle soluzioni per affrontare le sfide del cambiamento climatico”. 

La soluzione presentata da Brebemi con il progetto “Arena Futuro” è la tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer”, (DWPT).

Più semplicemente, si tratta di una ricarica ad induzione dinamica, che garantisce una maggiore efficienza energetica del veicolo grazie alla ricarica in viaggio, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli senza impattare sulla capacità di carico merci e persone, e un aumento della vita media delle batterie.

Insomma: riciclato o a induzione, ma comunque green.

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