Il presente è elettrico, ma il futuro è dell’idrogeno. Non sono scenari fantascientifici quelli prospettati dal Politecnico di Torino, dopo la presentazione di un nuovo prototipo che nell’ultima competizione internazionale Shell Eco-Marathon, due settimane fa, è stato in grado di percorrere quasi 2400 chilometri con l’equivalente di un litro di benzina, cioè la distanza in termini di andata e ritorno tra Torino e Lecce, ma l’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di arrivare a coprire 4000 chilometri con un litro.
Realizzata dal team H2 PolitO, “Idra Zephyrus” appare come l’evoluzione del precedente modello “Idra Kronos”: alta 50 centimetri, lunga circa tre metri, monoscocca in fibra di carbonio, propulsione fuel cell da 500W con motore elettrico da 200W a trasmissione diretta, che le consente di raggiungere una velocità di 35 chilometri all’ora, Idra Zephyrus conta su una bombola di idrogeno da 0.4 L a 200 bar e freni a disco con circuiti idraulici, per un peso complessivo di 32 chili, contro i 42 della Kronos.
Ma non si tratta della sola novità del team H2 PolitO, che ha svelato anche “Juno”, un altro prototipo estremamente innovativo: una monoposto a guida autonoma alimentata a bioetanolo con motore endotermico ad iniezione indiretta da 50 cc, anch’essa arrivata terza alla Shell Eco-Marathon. Juno può percorrere circa 255 chilometri con l’equivalente di un litro di benzina e, a differenza dell’Idra che è troppo bassa, potrebbe anche essere utilizzata in strada.
L’idea di formare al Politecnico un Team che si occupasse di veicoli a propulsione alternativa nasce nel 2006, ma soltanto nell’ autunno 2007, sotto la forte spinta di un gruppo di studenti e l’indispensabile guida e aiuto dell’ing. Giuliano Cozzari e del Faculty Advisor ing. Massimiliana Carello, si trasforma in un team operativo di 13 studenti, provenienti da ben 11 di corsi di laurea triennale. E con il benestare dell’allora Rettore del Politecnico, il prof. Francesco Profumo e del Responsabile di Ingegneria dell’Autoveicolo, il prof. Pietro Appendino, il progetto decolla.
Le aziende coinvolte nel progetto rispondono, fin da subito, con un feedback positivo sia verso gli studenti che verso l’iniziativa, dimostrandosi interessate e disposte a collaborare sia economicamente che tecnicamente nello studio, sviluppo e realizzazione del primo prototipo. Parte così il progetto del Team, una vera e propria “palestra” in cui sperimentare una nuova didattica innovativa, in stretta connessione con il mondo aziendale. Il Team H2politO cresce negli anni, diventa più numeroso, costruisce nuovi veicoli e si afferma sempre più come “bacino” per la formazione di una classe di ingegneri d’eccellenza.
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