L’UE SOSPENDE LO STOP A DIESEL E BENZINA NEL 2035. E ADESSO?

Stop a diesel e benzina?

L’elettrico è una strada obbligata, anzi no. È stato clamorosamente sospeso lo stop alla vendita di auto con motore termico a partire dal 2035.

Dopo le discussioni dello scorso anno che avevano indicato proprio nel 2035 la data ultima per la produzione di auto a benzina e diesel, infatti, l’Unione Europea ha deciso di rinviare a data da destinarsi il voto sul blocco alla vendita di vetture con motore a combustione. Si tratta di una situazione di stallo che non ha precedenti nella storia dell’Ue e che è legato non solo all’automotive, ma all’intera politica energetica che l’Europa intende portare avanti dallo scoppio della guerra in Ucraina al prossimo futuro.

Come è noto, il disegno di legge originale prevedeva che dal 2035 le emissioni di CO2 dovessero essere ridotte arrivando al 100% nel 2040, lasciando spazio solo ad auto elettriche o a idrogeno, con una sola deroga: i piccoli costruttori, quelli cioè con una produzione compresa tra le 1.000 e le 10.000 auto come Ferrari o Lamborghini, avrebbero potuto continuare a produrre come prima.

Nella spaccatura che si è aperta tra i paesi membri dell’Ue su questo tema, anche l’Italia è in prima linea, tanto che il nostro è stato uno dei primi paesi a chiedere una proroga delle tempistiche, insieme alla Polonia. In bilico la Germania, che invece chiede una deroga allo stop alla vendita di auto con motore a combustione, se alimentate con gli efuel, ovvero i combustibili gassosi o liquidi, di origine sintetica, che vengono prodotti attraverso dei processi alimentati da energia elettrica rinnovabile.

Secondo Germania e Italia, infatti, proprio gli efuel – così come i biocarburanti prodotti a partire dalle biomasse – potrebbero rappresentare delle valide alternative alla benzina e al diesel classici per alimentare le auto a motore termico riducendo, ma non azzerando, le emissioni inquinanti.

Questa alternativa, anche se non permetterebbe di azzerare l’inquinamento atmosferico generato dalle auto nelle strade europee, garantirebbe ancora un futuro alle auto con motori a combustione. 

Dall’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) commentano: «L’industria automobilistica dell’Ue sta facendo del suo meglio per investire massicciamente nell’elettrificazione, costruire la catena del valore verticale, mantenere i posti di lavoro e aiutare l’Ue a rimanere competitiva. Però con l’inflazione e il prezzo delle batterie in aumento per la prima volta in oltre un decennio, l’accessibilità economica rischia di diventare un ostacolo maggiore nella transizione verso emissioni zero. I responsabili politici devono quindi affrontare anche le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada».

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