Incentivi auto 2022? Bene ma non benissimo. Già, perché nonostante nelle scorse settimane gli incentivi auto 2022 siano stati definitivamente approvati dal dpcm con la firma del presidente del consiglio Mario Draghi, non si deve tuttavia dimenticare che si tratta di una misura calata su un momento di crisi dell’automotive, in cui la contrazione del mercato rischia di renderli se non inutili, quantomeno poco efficaci. Basti pensare che complessivamente, nel primo trimestre 2022, le auto consegnate ammontano a 338.258 unità, in calo del 24,4% e con 109.000 immatricolazioni in meno rispetto al primo trimestre 2021.
Cifre evidentemente allarmanti, a cui difficilmente potranno far fronte degli incentivi pensati, in realtà, con lo scopo di tamponare le lunghe conseguenze della pandemia da un lato e quelle della crisi dei chip dall’altro. Senza dimenticare che il problema dell’approvvigionamento delle componenti è stato peggiorato dalla guerra in Ucraina, causando ulteriori difficoltà all’industria automobilistica.
I nuovi incentivi auto 2022 hanno l’obiettivo di diminuire le emissioni di Co2 entro il 2030, in linea con i parametri e le decisioni prese dall’Europa. Anche se non è obbligatorio procedere con una rottamazione del vecchio veicolo, per poter accedere ad uno sconto maggiore per il nuovo acquisto è tuttavia necessario certificare la rottamazione di un veicolo più inquinante. Entrando nel dettaglio, si può evincere infatti che i 650 milioni di euro, stanziati per auto e motocicli, sono stati erogati per l’acquisto di veicoli prevalentemente elettrici e ibridi, che sembra particolarmente interessante proprio nel caso dei motocicli per i quali i contributi possono arrivare anche al 40% del prezzo di spesa, in caso di rottamazione di un vecchio mezzo, con un limite di spesa di 4 mila euro.
La misura per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientra tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030, come annunciato da una nota del Ministero dello Sviluppo, stabilisce che, per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km, auto elettriche, con un prezzo fino a 35mila euro più Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Per quanto riguarda, invece, l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km, ibride plug – in, con un prezzo fino a 45 mila euro più Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Categoria, questa, finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024. Si passa quindi alle auto termiche (fascia 61-135 g/km di CO2), a cui sono riservati 170 milioni di euro nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024. Per l’acquisto di veicoli commerciali N1 e N2 elettrici, invece, sono riservati 10 milioni di euro nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024. Infine, ecco i motocicli e i ciclomotori: 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 per quelli elettrici e ibridi, mentre per motocicli e ciclomotori termici sono riservati 10 milioni di euro nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.
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