ANFIA: le ultime dall’Assemblea Pubblica 2022

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«La mobilità elettrica è una delle tecnologie del futuro, tuttavia non ci si deve ostinare ad abbracciare una sola tecnologia». È questa la direzione verso la quale si dovrà dirigere l’Automotive secondo Paolo Scudieri, presidente di Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, intervenuto in occasione dell’Assemblea Pubblica Anfia 2022, intitolata “Muoversi nel XXI secolo: whatever it takes – L’automotive tra sviluppo sostenibile, transizione energetica e nuovi equilibri internazionali”, che si è tenuta martedì scorso presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

Chiaro anche il messaggio complessivo: la strada verso la ripresa del mercato non sarà certamente breve. Dopo la crescita del 2017 con quasi 2,2 milioni di immatricolazioni di autoveicoli, infatti, il mercato italiano ha subito un rallentamento nel 2018 (-3,2%) e nel 2019 (+0,5%) «per arrivare, nel 2020, a un crollo del 26,6% a seguito della pandemia», ha osservato Scudieri.

Nonostante una crescita del 6.7%, nel 2021 il mercato non è stato comunque in gradi di tornare ai volumi pre-Covid, raggiungendo complessivamente 1.670.000 di auto vendute contro i 2.133.000 del 2019. «E il primo trimestre 2022 – ha aggiunto Scudieri – segna una contrazione del 22% a livello tendenziale soprattutto a causa dell’effetto attesa degli incentivi, misure soddisfacenti perché tecnologicamente neutrali e strutturate su più anni, ma ancora migliorabili, soprattutto per i Vcl, per mettere tutte le imprese della logistica urbana, non solo le piccole, nella condizione di efficientare i loro servizi di 2 trasporto, senza vincolarle subito a un’unica soluzione tecnologica, quella dell’elettrico».

Non va meglio per quanto riguarda la produzione: nel 2000, infatti, l’Italia era il quinto Paese produttore di autovetture in Europa, mentre oggi si trova al settimo posto, superata da mercati come quelli della Repubblica Ceca e della Slovacchia, che hanno una storia produttiva automotive decisamente più recente.

«Per l’Italia – ha proseguito – resta vitale tornare alla soglia del milione di autoveicoli prodotti annualmente, per continuare a rappresentare un polo produttivo significativo, dando così sostegno anche allo sviluppo della componentistica italiana, soprattutto in termini di crescita degli investimenti sul territorio».

La conclusione di Scudieri è dedicata all’elettrico: «Per Anfia lo sviluppo della mobilità elettrica è fondamentale è una delle tecnologie del futuro: siamo chiamati a sollecitare le aziende della filiera a cogliere le opportunità di sviluppo offerte dall’elettrificazione, tuttavia diverso è ostinarsi ad abbracciare una sola tecnologia».

L’attuale dominio asiatico, infatti, crea pericolosi squilibri per l’impatto sul sistema industriale: «In Italia abbiamo stimato la perdita di circa 73mila posti di lavoro nei prossimi anni, non compensati dalle circa 6mila nuove posizioni che creerà la mobilità elettrica. Apriamoci, quindi, al contributo che alla decarbonizzazione della mobilità di persone e merci possono dare, insieme all’elettrico, i biocombustibili, i carburanti sintetici, l’idrogeno, tecnologie su cui la filiera crede tantissimo e su cui sta già facendo grandi investimenti».